I colori sono tutto intorno a noi, spesso inconsapevolmente ne scegliamo uno al posto di un altro, in un abito, per una parete, per un arredo… ma se ci aiutassero a stare meglio?
La cromoterapia, letteralmente terapia del colore, ha origine antichissime, dall’antico Egitto alla Grecia, fin nei paesi dell’estremo oriente, era conosciuta e messa in pratica.
Personalmente trovo che il colore abbia delle vere e proprie proprietà curative dell’animo, ma veniva, e viene tutt’ora, utilizzato per guarire anche disturbi fisici, come ad esempio emicranie, problemi alla digestione, crampi e molti altri.
Il principio di questa disciplina si basa sulla convinzione che un determinato colore possa influire positivamente su una parte del corpo o un aspetto della psiche.
Si utilizzano i colori primari (rosso, giallo, blu) e quelli secondari (verde, viola, arancione).
La luce colorata, a seconda della necessità, viene irradiata con delle lampade sulla parte del corpo da trattare, ma molti sostengono che anche l’alimentazione possa essere basata sulle proprietà dei colori, quindi, ad esempio gli alimenti rossi stimolerebbero l’attività fisica e intellettuale, mentre quelli verdi aiuterebbero in caso di stress.
Effetti benefici si possono percepire però anche solo guardando un colore e anticamente addirittura si mescolavano le polveri di pigmento alle preparazioni medicinali.
A grandi tratti, il rosso sarebbe euforizzante ed antibatterico, il blu calmante, il giallo stimolante e depurativo, il verde rilassante, il viola favorirebbe la concentrazione e avrebbe un effetto antidolorifico, l’arancione riequilibrante.
Anche la tinta dell’ambiente in cui viviamo o lavoriamo può influire sulla nostra salute e sul nostro umore.
Tenendo sempre a mente che i colori tenui “ingrandiscono” una stanza, mentre quelli più scuri la “rimpiccioliscono”, possiamo ottenere un’atmosfera rilassante con pareti azzurre o rinvigorente con un colore caldo.
Il mio consiglio è comunque quello di lasciare il soffitto chiaro, per evitare la sensazione di trovarci in una scatola.
Che siamo fortemente influenzati dalla tinta di un oggetto lo sanno bene anche gli esperti di marketing, che sfruttano la cosa a proprio vantaggio. Da alcuni studi eseguiti si è evidenziato che i prodotti che attraggono maggiormente sono blu (seguiti da quelli rossi, mentre all’ultimo posto troviamo quelli gialli).
Da creativa, so bene che, mentre lavoro, la scelta dei colori non è mai casuale, ogni diversa sfumatura trasmette una determinata sensazione, anche se magari non ne siamo consapevoli in quel momento.
Inoltre, avendo a che fare ogni giorno con engobbi (un tipo di pittura per ceramica) ed acrilici, posso toccare con mano quotidianamente l’effetto positivo del colore su di me.
Alcuni sostengono che il verde e il blu, nelle loro tonalità, incrementerebbero la creatività. Sarà un caso, ma il mio luogo preferito per fantasticare e partorire idee rimane un prato erboso sovrastato dall’azzurro del cielo.
Sosteneva Kandinsky: “ Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde.”
Non possiamo non dargli ragione.